di Mario Barusco Parte secondaTrascorriamo la prima notte di sonno a Londra. Qualcuno scopre di avere come compagno di stanza persone simpaticissime ma predisposte, nel sonno, a segare robusti tronchi di quercia!!. Dopo una robusta colazione c’incamminiamo verso la metropolitana per recarci a Hendon, nell’immediata periferia di Londra, sede di un importante museo aeronautico della RAF (un grazie a Pierluigi per la perfetta pianificazione degli orari e delle linee). Tocchiamo con mano che cosa significhi ai giorni nostri un’area museale; bar, caffè, ristorante, negozio di gadget e pubblicazioni aeronautiche, tutto all’interno del museo oltre naturalmente alla parte espositiva. Un grande padiglione del museo è riservato alla famosa Battaglia d’Inghilterra con filmati e spettacolo di luci e suoni. Non ci sono parole per descrivere la nostra ammirazione per la quantità di velivoli presenti. Spiccano su tutti tre aerei che più hanno impressionato per la loro mole difficilmente focalizzabile dai filmati e dai giornali di guerra dell’epoca; il bombardiere Avro Lancaster 1 e l’idrovolante (questo incredibile) Short Sunderland MR5 datati ultimo conflitto mondiale e poi, quasi dei giorni nostri, il bombardiere strategico Avro Vulcan B2. Alcuni di questi aerei si possono ammirare nelle foto qui sotto. Ritornati a Londra nel tardo pomeriggio il tempo rimanente prima della cena è stato impiegato alla disperata ricerca, non avendoli trovati nello shopping-center del museo, di cappellini, felpe e stemmi aeronautici militari. Qualcuno (non si dice il nome per non fare dell’inutile polemica) suggeriva di recarci nella City, (informazione completamente errata) alla ricerca di un fantomatico negozio. E’ inutile dire che nella zona degli affari, si potevano acquistare qualche Rolex o qualche capo d’abbigliamento Burberry ma del negozio d’articoli militari nemmeno l’ombra. Vista vanificata la ricerca, alcuni rientravano in albergo, altri continuavano la visita a Soho, alla ricerca di un ristorante per la cena. Dopo il solito tour in autobus per arrivare a Soho, veniva individuato un ristorante cinese. Buon ristorante e bona la cameriera dagli occhi a mandorla, molto servile nei nostri confronti dopo aver subito il fascino di Nick Karter. Mangiamo benino. Per qualcuno è la prima volta di un ristorante cinese, e viene d’obbligo provare, invece delle tradizionali posate, i classici bastoncini con i risultati che si possono immaginare. Piccolo siparietto al momento di pagare. Nick Karter, alias Antonio, riceve il conto dalla bella cinesina e per poco non ci si blocca la digestione nel sentire l’ammontare del tutto. Panico per qualcuno (problemi di sterline o di carte di credito) ma i più vissuti insistono nella verifica del conto. Finalmente la verità, conto di due terzi inferiore della cifra iniziale. Avevamo deciso di alzarci e di uscire senza pagare lasciando in pegno ai cinesi Nick come cameriere perché si sdebitasse del conto ricevuto. Scortiamo i nostri ragazzini (Matteo e Riccardo) in giro per il quartiere. I loro occhi lucidi, non crediamo dovuti alla poca birra bevuta, giravano incessantemente per seguire le molte signorine con le cosce bene in vista che invitavano ad entrare nei rispettivi locali. E’ stato difficile convincerli a rientrare in albergo vista l’ora. Fine seconda parte Il museo di Hendon | Foto ricordo | La mole dell'Avro Vulcan | Il suo armamento | Sosta davanti al Lancaster | ...e di fianco al Sunderland | Il Mc D. D. Phantom II | I nostri boys |
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