Grande emozione due
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11.9.2004
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Una serie di emozioni incredibili, nuove, questo è stato per me il primo volo in aliante. Per cominciare bisogna indossare un paracadute, non ne avevo mai indossato uno, non so come si usa e nemmeno se sarei stato in grado di usarlo, ma tutti li mi hanno confermato che quelle rare volte che a qualcuno è capitato di usarlo ci è riuscito e ha portato a casa la pelle, e questo mi è bastato per farmi passare questa paranoia; indossato il paracadute devi accomodarti dentro l'aliante che ora da vicino è ancora più piccolo di quando lo guardavo danzare nel cielo, ma sorpresa, è comodissimo, hai una posizione quasi distesa, il paracadute non lo senti neppure e di colpo tutti i muscoli sono rilassati. Chiuso il cupolino l'atmosfera diventa intima, la sagoma ingombrante dell'aereo che ti deve trainare inizia la sua corsa e da subito ti accorgi che stai correndo praticamente per terra, ad ogni buca sobbalzi guardi le lunghe ali che oscillano e poco dopo sei gia in volo livellato, anche l'aereo comincia a sollevarsi, ma si trova sempre ad un altezza di poco inferiore alla nostra, una forte corrente d'aria entra dalla pressa d'aria del cupolino, raggiungiamo una velocità innaturale per un aliante, e poi improvvisamente il silenzio, l'aereo davanti scompare sotto di noi, rallentiamo, la corrente d'aria diventa una dolce brezza e inizia l'estasi, ti guardi intorno e non sembra vero li tra le nuvole a galleggiare lentamente come se fosse la cosa più naturale per tutti. Per mia fortuna era il tramonto, sotto le luci in movimento della città la pista illuminata, guardo a destra e vedo la laguna e Venezia, mi giro a sinistra e un sole rosso arancio si nasconde dietro una nuvola prima di congedarsi scendendo dietro i colli, di fronte un cielo nero minaccioso, c'era tutto quello che ho sempre immaginato. Agilmente facciamo virate di 360° in una discesa armoniosa ci accingiamo ad atterrare, avvicinandoti al terreno ritorna la sensazione della velocità, ti abbassi sempre più senza mai toccare finchè non inizi a sobbalzare e ti rendi conto che sei di nuovo a terra, purtroppo!
Antonio Valentini
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